Quando una serata triste e piovosa, cominciata in un modo pessimo, tra ritardi e gente che si perde per arrivare al campo, si trasforma in una delle serate più incredibili e memorabili della vita, i protagonisti non possono che essere i leoni indomabili in maglia bianco-azzurra. Il campo è quello di Semonte di Fiorano, sintetico, inondato dalle torrenziali piogge di questi giorni ma accettabile, almeno all’inizio, l’occasione è il primo turno del trofeo Bresciani, gara di ritorno, il pronostico, a senso unico, in favore degli avversari, protagonisti in campionato del gruppo A e favoriti dal pareggio della gara d’andata.
Ma, ma...
Ma in campo, nell’arena, scendono sette gladiatori pronti a tutto, pronti a dare battaglia ad un avversario che all’andata ha mostrato soprattutto tanta boria. Sette sono i guerrieri che iniziano la battaglia e i loro nomi che incutono timore si stampano nella mente degli spaventati avversari: “Tiger” Vittorio a sigillare con scudo d’acciaio la porta, Goz “Of Metal” a incatenare il centravanti nemico con una morsa inespugnabile, “Caterpillar” Stefano a schiacciare le iniziative ospiti e spingere le ripartenze, “Pantera” Ivan ad inventare manovre offensive con spaventosa continuità, “Kamikaze” Roberto a presidiare con stupefacente autorità il lato sinistro dello schieramento, “Ares”-Sandro a ficcare affondi nelle linee nemiche con rapidità e coraggio infiniti e, in mezzo a tutti, sorreggendo ognuno con il suo infinito carisma, “Re Leone” Natali, padrone assoluto del campo di battaglia, dominatore incontrastato di ogni manovra.
Ma, ma...
Ma in campo, nell’arena, scendono sette gladiatori pronti a tutto, pronti a dare battaglia ad un avversario che all’andata ha mostrato soprattutto tanta boria. Sette sono i guerrieri che iniziano la battaglia e i loro nomi che incutono timore si stampano nella mente degli spaventati avversari: “Tiger” Vittorio a sigillare con scudo d’acciaio la porta, Goz “Of Metal” a incatenare il centravanti nemico con una morsa inespugnabile, “Caterpillar” Stefano a schiacciare le iniziative ospiti e spingere le ripartenze, “Pantera” Ivan ad inventare manovre offensive con spaventosa continuità, “Kamikaze” Roberto a presidiare con stupefacente autorità il lato sinistro dello schieramento, “Ares”-Sandro a ficcare affondi nelle linee nemiche con rapidità e coraggio infiniti e, in mezzo a tutti, sorreggendo ognuno con il suo infinito carisma, “Re Leone” Natali, padrone assoluto del campo di battaglia, dominatore incontrastato di ogni manovra.
La sfida mostra subito gli artigli del Bonate, ma sono i nemici a tentare il primo vero affondo violento: niente paura: Vittorio respinge il penalty e mostra a tutti la forza di essere il migliore. Il vantaggio è opera di Ivan, che raccoglie un cross di Roby e colpisce di testa esaltando i riflessi del portiere, ma poi è spietato sulla ribattuta: 1-0 strameritato fino a quel punto. I ragazzi difendono bene e senza patemi la reazione dei nemici, anche se un dolorante Goz deve lasciare spazio a “Hurricane” Mapèl, e nel secondo tempo, dopo aver sbagliato alcune ghiotte occasioni, Sandrel sfonda le barriere avversarie con un coraggioso destro in corsa: primo centro per lui in maglia bianco-azzurra e 2-0 il risultato in campo. Un attimo di appannamento ci può stare ma l’1-2 non intimidisce “Pantera” Ivan che con un numero di magia a pelo d’acqua mostra tutta la sua classe, che diventa il 3-1, quando devia con un incredibile colpo di tacco una punizione di Mapèl. Il finale, dopo un pazzesco palo di Ivan, tra stanchezza e contatti ruvidi sul campo sempre più allagato, vede il gol della bandiera dei locali, ma è il Bonate a condurre con autorità la battaglia fino alla fine, anche grazie all’apporto di “Terminator” Visca, gettato nella mischia nel finale al posto di un esausto Sandrel.
Il grido di vittoria, alla fine, è tutto per il Bonate: strameritatamente qualificato su una squadra che non ha saputo reggere l’onda d’urto di un plotone di gladiatori che hanno lottato con un coraggio da leoni, mai cedendo alle provocazioni degli avversari e buttando il cuore oltre l’ostacolo con rabbia e decisione, ma con un lucidità straordinaria, nonostante le condizioni durissime che la serata ha offerto. Una delle più belle partite di sempre, una serata che ha segnato un passo importante nella storia di questa meravigliosa realtà, una battaglia d’altri tempi per guardare con fiducia al futuro. Leoni, quindi: leoni indomabili che ora sanno che nulla è impossibile.
Il grido di vittoria, alla fine, è tutto per il Bonate: strameritatamente qualificato su una squadra che non ha saputo reggere l’onda d’urto di un plotone di gladiatori che hanno lottato con un coraggio da leoni, mai cedendo alle provocazioni degli avversari e buttando il cuore oltre l’ostacolo con rabbia e decisione, ma con un lucidità straordinaria, nonostante le condizioni durissime che la serata ha offerto. Una delle più belle partite di sempre, una serata che ha segnato un passo importante nella storia di questa meravigliosa realtà, una battaglia d’altri tempi per guardare con fiducia al futuro. Leoni, quindi: leoni indomabili che ora sanno che nulla è impossibile.











bbe far pensare il contrario, al “San Giorgio” contro lo Strozza la paura c’è stata, eccome. Paura di gettare al vento un risultato che sembrava essere saldamente in mano a Panseri e soci, paura di essere superati dopo esser stati rimontati, paura che i tanti errori commessi potessero rivelarsi fatali ai fini del risultato. Non è stato un bel Bonate quello che ha portato a casa la seconda vittoria stagionale, ma era importante che la squadra avesse una reazione dopo il KO di Palazzago. La reazione c’è stata, non si può rimproverare a nessuno di non averci provato, certo è che i biancazzurri hanno viaggiato a corrente alternata, spegnendosi dopo 20 minuti giocati bene (parziale di 4-1) e riemergendo solo a fine partita grazie ai due calci piazzati di Ivan (arrivato in totale a 115 reti, a sole 4 lunghezze da Manuel) che in pratica sono stati quelli che hanno deciso la partita, consolidati poi dai gol di Gozzi e Visca quasi a tempo scaduto. Bravi dunque i biancazzurri a raddrizzare una partita che si stava complicando e a non crollare sul 4-4 (momento più delicato del match per Gozzi e compagni), ma non bisogna dimenticare le lacune evidenziate dalla squadra: se davanti il Bonate è stato abile











