Dopo la grande prestazione di settimana scorsa, e come
accaduto troppo spesso quest’anno, ecco la prestazione sconcertante, il baratro
incredibile nel quale tutta la squadra affonda senza un vero perché, il vortice
che risucchia tutte le energie di un Bonate completamente spento.
La Dinamo Tassino ha dimostrato ancora una volta tutta la sua forza, stravincendo la partita con 12 gol, tre pali, numerose occasioni e solo qualche svarione per offrire un minimo di senso allo stare in campo del Bonate, neo capolista per soli 60 minuti e subito scivolato tra le vertigini della vetta.
Fare la cronaca di una partita simile penso che sia come sparare sulla Croce Rossa: troppo brutto il Bonate per essere vero, troppo assente per poter infierire…vediamo di raccogliere alcune immagini per raccontare questo deprimente pomeriggio.
La prima immagine è il silenzio: quell’imbarazzato silenzio che governava lo spogliatoio dei rossi di casa, di solito così pieno di risate, urla, schiamazzi e bestemmie. Per diversi minuti non volava una mosca, forse perché non c’era niente da dire, ma solo da pensare e l’immagine è stata veramente triste. Sembra strano partire dalla fine, ma è la cosa che più mi ha impressionato.
La seconda immagine è il primo quarto d’ora dove, dopo un paio di tentativi del Bonate arginati senza problemi da Aitabbou, gli ospiti firmano tre reti in scioltezza con Martina, Rocha e Gyamfi, sfruttando il passo lento e insicuro di tutto il settebello bonatese. Questo è stato il primo segnale di come il Bonate non sia mai veramente sceso in campo.
La terza immagine è relativa al primo tentativo di reazione bonatese: Visca tocca sporco da sottomisura infilando l’1-3 ma dopo nemmeno un minuto Gyamfi prende palla sulla mediana, se ne va da solo completamente indisturbato, ridicolizza Vittorio e infila un umiliante 1-4.
La quarta immagine è quella dell’intervallo dove, sul 2-4 grazie a Natali che sfrutta una sponda di Giorgio, il Bonate tenta di riordinare le idee, uscendo dallo spogliatoio con la voglia di rimontare, ma l’impressione è che oggi manchi la concentrazione. Di fatto, in poco più di 10 minuti, invece di rimontare, il Bonate si scioglie completamente incassando 4 reti con Rocha, Guidetti, di nuovo Rocha e Gyamfi, senza contare due pali e un paio di parate di Vittorio.
La quinta immagine è il momento di riscossa a metà ripresa, con tre gol in tre minuti di Giorgio, Natali e Gerry a portare lo score sul 5-8, ma è anche l’unico e ultimo barlume di presenza in campo del Bonate.
La sesta immagine è il gol che, in pratica, chiude la contesa: Fede rimane a terra dopo un contrasto che ha provocato un corner: passa un minuto buono, mentre viene “medicato”, si rialza e la partita può ricominciare; gli ospiti sono piazzati con due uomini sulla bandierina e uno sul vertice opposto dell’area, mentre i rossi di casa sono fermi a centro area: i due sulla bandierina scambiano palla indisturbati e sempre con tutta la serenità del mondo vanno a chiudere con il 5-9 ad opera di Ocoro. Esempio lampante di come la concentrazione, persino nel momento migliore del Bonate, non sia mai scesa in campo.
La settima immagine è relativa a una parola che, senza rendermene conto, ho scritto decine di volte negli appunti per scrivere questo pezzo e che qui ho cercato di limitare: “Indisturbato”. Quasi tutti i gol ospiti sono arrivati da giocatori che hanno potuto controllare, avanzare, passare la palla, calciare, in modo spesso completamente indisturbato, liberi di fare tutto con grande facilità, persino gli ultimi tre gol ad opera di Guidetti, Maffeis e il solito Rocha, senza contare il terzo palo centrato da Maffeis.
L’ottava immagine è il numero 12: mai il Bonate aveva incassato tanti gol in casa, nemmeno nel primo disastrato anno fatto di goleade continue, neppure affrontando squadroni del Gruppo A, nemmeno nel disgraziato anno della retrocessione dal Gruppo B. La Dinamo Tassino è un’ottima squadra, una compagine che può solo perdere da sola questo campionato, un gruppo che può schierare alcuni talenti sprecati per la nostra categoria, ma cedere senza mai trovare il bandolo della matassa, specie dopo la prestazione di cuore e carattere di 7 giorni fa, è una colpa esclusiva del Bonate, anche perché, forti finchè si vuole, ma prima di oggi eravamo davanti noi avanti di un punto, eravamo noi la capolista e come tale dovevamo lottare.
La nona immagine si chiama futuro e ha un nome specifico, un nome che dovrebbe darci la carica per ripartire subito: River Rangers. I “cugini” sono reduci, dopo un avvio di stagione disastroso, da 10 vittorie consecutive che li hanno proiettati a solo due punti da noi, vicinissimi alla vetta ed esaltatissimi per la rimonta in corso. Se saremo abbastanza maturi e uniti, se trasformeremo la delusione in furore agonistico, se sapremo ritrovare quell’amalgama che oggi non si è proprio vista, la partita di oggi, la lezione che gli avversari ci hanno rifilato, potrà essere una scossa positiva in vista del derby e potremo capire quale è il vero Bonate: se quello perfetto della sfida all’Oratorio San Giuseppe, o quello fragile di Hakuna Matata, o quello brutto ma efficace di Osteria Risiko, o quello grintoso e rabbioso di Sforzatica, o quello evanescente di oggi.
La Decima e ultima immagine è un piccolo aspetto positivo: pur in una sconfitta devastante il Bonate non si è mai abbandonato al nervosismo (i negativi potrebbero pensare che era talmente anestetizzato da non essere nemmeno in gradi di reagire…), a scene penose come certe viste troppe volte, e ha avuto la lucidità di tributare agli avversari i giusti riconoscimenti per una vittoria meritata e mai in discussione; inoltre si sono anche evitati inutili cartellini, il che, visto la situazione dei diffidati, non è secondario: poter evitare inutili squalifiche in una partita compromessa per essere al top alla prossima è, comunque, un buon segno.
In una giornata così, dove tutta la squadra meriterebbe un 2 pagella (di fiducia), non è pensabile valutare i singoli; ritengo doveroso, però, senza dare voti né pagelle, segnalare alcuni top e flop: sicuramente il top di giornata è stato Gerry, entrato a inizio ripresa, capace di giocare con ordine, chiudere sulle ripartenze, andare al tiro (e al gol) con maggior costanza ed efficacia di altri. Tra i flop, invece, si può indicare Vittorio: “Tiger” oggi non ne ha presa una (poche cose buone per lui…) e, fatta salva la bravura degli avversari, spesso non ci ha nemmeno provato; apparso distratto e per niente reattivo, anche per lui una giornata-no: capita, dopo averci salvato le chiappe centinaia di volte…
Adesso l’imperativo è: dimenticare le cose negative, imparare dagli errori e voltare pagina, perché la sfida ai River è già cominciata!
La Dinamo Tassino ha dimostrato ancora una volta tutta la sua forza, stravincendo la partita con 12 gol, tre pali, numerose occasioni e solo qualche svarione per offrire un minimo di senso allo stare in campo del Bonate, neo capolista per soli 60 minuti e subito scivolato tra le vertigini della vetta.
Fare la cronaca di una partita simile penso che sia come sparare sulla Croce Rossa: troppo brutto il Bonate per essere vero, troppo assente per poter infierire…vediamo di raccogliere alcune immagini per raccontare questo deprimente pomeriggio.
La prima immagine è il silenzio: quell’imbarazzato silenzio che governava lo spogliatoio dei rossi di casa, di solito così pieno di risate, urla, schiamazzi e bestemmie. Per diversi minuti non volava una mosca, forse perché non c’era niente da dire, ma solo da pensare e l’immagine è stata veramente triste. Sembra strano partire dalla fine, ma è la cosa che più mi ha impressionato.
La seconda immagine è il primo quarto d’ora dove, dopo un paio di tentativi del Bonate arginati senza problemi da Aitabbou, gli ospiti firmano tre reti in scioltezza con Martina, Rocha e Gyamfi, sfruttando il passo lento e insicuro di tutto il settebello bonatese. Questo è stato il primo segnale di come il Bonate non sia mai veramente sceso in campo.
La terza immagine è relativa al primo tentativo di reazione bonatese: Visca tocca sporco da sottomisura infilando l’1-3 ma dopo nemmeno un minuto Gyamfi prende palla sulla mediana, se ne va da solo completamente indisturbato, ridicolizza Vittorio e infila un umiliante 1-4.
La quarta immagine è quella dell’intervallo dove, sul 2-4 grazie a Natali che sfrutta una sponda di Giorgio, il Bonate tenta di riordinare le idee, uscendo dallo spogliatoio con la voglia di rimontare, ma l’impressione è che oggi manchi la concentrazione. Di fatto, in poco più di 10 minuti, invece di rimontare, il Bonate si scioglie completamente incassando 4 reti con Rocha, Guidetti, di nuovo Rocha e Gyamfi, senza contare due pali e un paio di parate di Vittorio.
La quinta immagine è il momento di riscossa a metà ripresa, con tre gol in tre minuti di Giorgio, Natali e Gerry a portare lo score sul 5-8, ma è anche l’unico e ultimo barlume di presenza in campo del Bonate.
La sesta immagine è il gol che, in pratica, chiude la contesa: Fede rimane a terra dopo un contrasto che ha provocato un corner: passa un minuto buono, mentre viene “medicato”, si rialza e la partita può ricominciare; gli ospiti sono piazzati con due uomini sulla bandierina e uno sul vertice opposto dell’area, mentre i rossi di casa sono fermi a centro area: i due sulla bandierina scambiano palla indisturbati e sempre con tutta la serenità del mondo vanno a chiudere con il 5-9 ad opera di Ocoro. Esempio lampante di come la concentrazione, persino nel momento migliore del Bonate, non sia mai scesa in campo.
La settima immagine è relativa a una parola che, senza rendermene conto, ho scritto decine di volte negli appunti per scrivere questo pezzo e che qui ho cercato di limitare: “Indisturbato”. Quasi tutti i gol ospiti sono arrivati da giocatori che hanno potuto controllare, avanzare, passare la palla, calciare, in modo spesso completamente indisturbato, liberi di fare tutto con grande facilità, persino gli ultimi tre gol ad opera di Guidetti, Maffeis e il solito Rocha, senza contare il terzo palo centrato da Maffeis.
L’ottava immagine è il numero 12: mai il Bonate aveva incassato tanti gol in casa, nemmeno nel primo disastrato anno fatto di goleade continue, neppure affrontando squadroni del Gruppo A, nemmeno nel disgraziato anno della retrocessione dal Gruppo B. La Dinamo Tassino è un’ottima squadra, una compagine che può solo perdere da sola questo campionato, un gruppo che può schierare alcuni talenti sprecati per la nostra categoria, ma cedere senza mai trovare il bandolo della matassa, specie dopo la prestazione di cuore e carattere di 7 giorni fa, è una colpa esclusiva del Bonate, anche perché, forti finchè si vuole, ma prima di oggi eravamo davanti noi avanti di un punto, eravamo noi la capolista e come tale dovevamo lottare.
La nona immagine si chiama futuro e ha un nome specifico, un nome che dovrebbe darci la carica per ripartire subito: River Rangers. I “cugini” sono reduci, dopo un avvio di stagione disastroso, da 10 vittorie consecutive che li hanno proiettati a solo due punti da noi, vicinissimi alla vetta ed esaltatissimi per la rimonta in corso. Se saremo abbastanza maturi e uniti, se trasformeremo la delusione in furore agonistico, se sapremo ritrovare quell’amalgama che oggi non si è proprio vista, la partita di oggi, la lezione che gli avversari ci hanno rifilato, potrà essere una scossa positiva in vista del derby e potremo capire quale è il vero Bonate: se quello perfetto della sfida all’Oratorio San Giuseppe, o quello fragile di Hakuna Matata, o quello brutto ma efficace di Osteria Risiko, o quello grintoso e rabbioso di Sforzatica, o quello evanescente di oggi.
La Decima e ultima immagine è un piccolo aspetto positivo: pur in una sconfitta devastante il Bonate non si è mai abbandonato al nervosismo (i negativi potrebbero pensare che era talmente anestetizzato da non essere nemmeno in gradi di reagire…), a scene penose come certe viste troppe volte, e ha avuto la lucidità di tributare agli avversari i giusti riconoscimenti per una vittoria meritata e mai in discussione; inoltre si sono anche evitati inutili cartellini, il che, visto la situazione dei diffidati, non è secondario: poter evitare inutili squalifiche in una partita compromessa per essere al top alla prossima è, comunque, un buon segno.
In una giornata così, dove tutta la squadra meriterebbe un 2 pagella (di fiducia), non è pensabile valutare i singoli; ritengo doveroso, però, senza dare voti né pagelle, segnalare alcuni top e flop: sicuramente il top di giornata è stato Gerry, entrato a inizio ripresa, capace di giocare con ordine, chiudere sulle ripartenze, andare al tiro (e al gol) con maggior costanza ed efficacia di altri. Tra i flop, invece, si può indicare Vittorio: “Tiger” oggi non ne ha presa una (poche cose buone per lui…) e, fatta salva la bravura degli avversari, spesso non ci ha nemmeno provato; apparso distratto e per niente reattivo, anche per lui una giornata-no: capita, dopo averci salvato le chiappe centinaia di volte…
Adesso l’imperativo è: dimenticare le cose negative, imparare dagli errori e voltare pagina, perché la sfida ai River è già cominciata!
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