Dopo la clamorosa scoppola della scorsa
settimana il Bonate risorge tra le mura amiche, centrando una vittoria condotta
con grande autorità, senza rinunciare al rischio di una clamorosa rimonta
subita.
Lo scorso anno, contro il coriaceo
Ambria, il Bonate sfoderò un ribaltamento clamoroso che fruttò tre punti forse
decisivi nella corsa-salvezza, un momento di riscossa dopo una tremenda sconfitta:
evidentemente la storia è ciclica e, seppur con diverse proporzioni, si ripete
per prendersi gioco degli umani.
Il settebello è praticamente identico a
quello di settimana scorsa, con il solo ritorno di Ivan in fascia sinistra come
differenza: per il resto c’è sempre Vittorio tra i pali, sorretto dalle “Twin
Towers” Micky e Gozzi, con Sic a destra e Mauri “Jarod” Facheris in attacco. Al
centro di ogni manovra “Re Leone” Natali in cabina di regia.
Il Bonate affronta la partita con il
piglio giusto, dimostrando di aver scacciato i fantasmi di sette giorni fa: è
compatto, autoritario, determinato.
Non subisce mai le iniziative degli ospiti (in tutto il primo tempo si conta solo una respinta di piede di Vittorio su punizione sporcata da una deviazione e un diagonale centrale che non spaventa Tiger) e piano piano impone la propria manovra, costruendo occasioni in serie e sbloccando presto il risultato con un mancino a girare di Natali da fuori area che si infila nel sette dopo una triangolazione con Ivan.
Lo stesso Natali, Mauri, Sic e Ivan falliscono occasioni in serie (clamorosa una traversa di Ivan dal limite a porta quasi sguarnita), ma il raddoppio arriva grazie alla freddezza dello stesso “Pantera” che, imbeccato da un assist d’oro di Sic, mette in rete in diagonale il 2-0 che chiude la prima frazione.
La ripresa non cambia registro e, anche se il Bonate arretra un po’ il baricentro controllando con autorità la situazione, arrivano altre due marcature, con Ivan che, lanciato da Micky, fa fuori il difensore e incenerisce il portiere, e poi con una punizione perfetta di “Jarod” Facheris che fa 4-0.
Sembra tutto facile, ma l’Ambria dimostra di essere squadra orgogliosa e mai morta: buco in difesa ed è 4-1 in perfetto diagonale, poi, tempo 30 secondi, un fendente da posizione defilata si infila imparabile nel sette e, dopo un’altra manciata di minuti ecco il 4-3 che riapre i giochi con uno spiovente da lontano che sorprende un Vittorio, stavolta, non impeccabile.
Tutti i fantasmi che riappaiono agli occhi dei bonatesi, le nubi che ne ricoprono l’arcobaleno, gli incubi che ne infestano i sogni di gloria, vengono spazzati via da una magia del destro fatato di “Pantera” Ivan, che su punizione dal limite beffa un poco reattivo portiere e fissa il 5-3 che significa vittoria importantissima per il Bonate.
Era importante guardare avanti, scacciare i cattivi pensieri di settimana scorsa e ritornare a sorridere, e tre punti sono la medicina migliore.
Mister Maurinho sta recuperando alcuni pezzi e la quadratura della formazione è confortante anche perchè aiuta ognuno a dare il meglio per la squadra.
Menzione particolare per chi oggi ha masticato amaro in panchina: quasi tutti i disponibili si sono scaldati a lungo, ma la sfida, così, intensa ed equilibrata ha permesso solo un cambio (Seba per Mauri nel finale): anche questo, e forse soprattutto questo, è spirito di squadra, dedizione, sacrificio. Se oggi possiamo tornare a sorridere è anche grazie a persone così.
Adesso avanti verso una nuova sfida, sull’infame campo di Camorone, dove l’anno scorso si erano manifestati in modo violento gli spettri di una brutta retrocessione: serietà, umiltà, impegno e sacrificio saranno la ricetta vincente.
Non subisce mai le iniziative degli ospiti (in tutto il primo tempo si conta solo una respinta di piede di Vittorio su punizione sporcata da una deviazione e un diagonale centrale che non spaventa Tiger) e piano piano impone la propria manovra, costruendo occasioni in serie e sbloccando presto il risultato con un mancino a girare di Natali da fuori area che si infila nel sette dopo una triangolazione con Ivan.
Lo stesso Natali, Mauri, Sic e Ivan falliscono occasioni in serie (clamorosa una traversa di Ivan dal limite a porta quasi sguarnita), ma il raddoppio arriva grazie alla freddezza dello stesso “Pantera” che, imbeccato da un assist d’oro di Sic, mette in rete in diagonale il 2-0 che chiude la prima frazione.
La ripresa non cambia registro e, anche se il Bonate arretra un po’ il baricentro controllando con autorità la situazione, arrivano altre due marcature, con Ivan che, lanciato da Micky, fa fuori il difensore e incenerisce il portiere, e poi con una punizione perfetta di “Jarod” Facheris che fa 4-0.
Sembra tutto facile, ma l’Ambria dimostra di essere squadra orgogliosa e mai morta: buco in difesa ed è 4-1 in perfetto diagonale, poi, tempo 30 secondi, un fendente da posizione defilata si infila imparabile nel sette e, dopo un’altra manciata di minuti ecco il 4-3 che riapre i giochi con uno spiovente da lontano che sorprende un Vittorio, stavolta, non impeccabile.
Tutti i fantasmi che riappaiono agli occhi dei bonatesi, le nubi che ne ricoprono l’arcobaleno, gli incubi che ne infestano i sogni di gloria, vengono spazzati via da una magia del destro fatato di “Pantera” Ivan, che su punizione dal limite beffa un poco reattivo portiere e fissa il 5-3 che significa vittoria importantissima per il Bonate.
Era importante guardare avanti, scacciare i cattivi pensieri di settimana scorsa e ritornare a sorridere, e tre punti sono la medicina migliore.
Mister Maurinho sta recuperando alcuni pezzi e la quadratura della formazione è confortante anche perchè aiuta ognuno a dare il meglio per la squadra.
Menzione particolare per chi oggi ha masticato amaro in panchina: quasi tutti i disponibili si sono scaldati a lungo, ma la sfida, così, intensa ed equilibrata ha permesso solo un cambio (Seba per Mauri nel finale): anche questo, e forse soprattutto questo, è spirito di squadra, dedizione, sacrificio. Se oggi possiamo tornare a sorridere è anche grazie a persone così.
Adesso avanti verso una nuova sfida, sull’infame campo di Camorone, dove l’anno scorso si erano manifestati in modo violento gli spettri di una brutta retrocessione: serietà, umiltà, impegno e sacrificio saranno la ricetta vincente.