OMARONE 3,5: Due gol sul groppone sui 4 subiti
sono davvero troppi; imballato nel primo tempo si sblocca un po’ nella ripresa,
ma ormai la frittata è fatta. Inutile indossare il cilicio e flagellarsi a fine
gara. L’arbitro non gli fischia una carica (dice che non era in area e quindi
non la doveva fischiare…mah? Evidentemente per lui i portieri fuori area
possono essere torturati e mutilati…) e per evitare il gol sicuro arpiona
l’avversario con un placcaggio da football americano. BULLDOZZER
NATALI 6-: Arcigno sul centravanti,
non eccelso ma irritante nel pressing, soffre il cambio dello stesso
nell’ultima frazione di gioco. Prova un paio di sganciamenti ma senza fortuna.
Si incazza con l’arbitro e perde un po’ di lucidità facendosi trovare scoperto
sul 2-3 (ma tutta la squadra si è fatta sorprendere). FURORE
LUIS 5,5: Passo indietro rispetto
alle ultime uscite; troppo intimorito dal pressing avversario, non fa partire
quasi mai l’azione da dietro e quando ci prova manda in porta Ivan. Spostato al
centro nel finale non riesce a dare profondità alla manovra e mostra una
condizione ancora imperfetta. INTIMIDITO
IVAN 5: Anche lui non si propone
quasi mai per costruire il solito gioco palla-a-terra; ha il merito di essere
il più pericoloso dei suoi mettendo in imbarazzo il portiere e poi infilando
l’1-1. Purtroppo si smarrisce alla distanza, anche per troppo nervosismo, e nel
finale, spostato al centro dell’attacco, sparisce dai radar della partita. Dopo
due ottime prestazioni, un sabato interlocutorio. PIT-STOP
PIZZO sv: Parte in fascia destra
convinto di aver recuperato dagli ultimi acciacchi, ma dopo pochi minuti
comincia a sentire l’anno in più scoccato in settimana e deve lasciare la
contesa. Eppure l’inizio sembrava promettente, almeno sul piano della grinta, e
in una partita così, poco giocata e molto lottata, sarebbe stato importante il
suo apporto. SFIGAT (AD HONOREM in
assenza di Plati)
ALESI’ 5,5: Incisivo nelle
ripartenze, spina nel fianco degli avversari, soffre tremendamente le
incursioni del suo avversario. Il più pericoloso del Bonate vive però di
sprazzi ed è l’ultimo ad arrendersi. Positivo il suo rientro a disposizione
dopo gli ultimi acciacchi, forse ha pagato gli impegni a 5 in settimana. La
richiesta in questo periodo difficile è di stringere i denti. CIRENEO
BOBO 5: Abbandonato davanti in una
morsa di difensori, non riesce a giocare di sponda né a girarsi per cercare la
soluzione personale. Raramente incisivo, ha sui piedi la palla d’oro nel primo
tempo su diagonale sballato di Alesì, ma il suo piattone destro si perde sul
fondo. SPAESATO
FONZI 5,5: Dentro a freddo per
l’acciaccato Pizzo, fatica a trovare la giusta posizione sulla fascia,
nonostante il suo uomo non scenda spesso dalle parti di Omarone. Più volte
cercato con palle alte da spizzicare, il “lungo” bonatese non riesce a rendersi
pericoloso. La sua ricerca di una posizione sullo scacchiere bianco-nero-blu
continua. KASPAROV
STEFANO 5: Il suo ingresso nel
convulso finale fa cambiare tutto l’assetto bonatese, spostando Luis al centro
e Ivan in attacco, ma la sua condizione non gli consente di incidere sulla
sfida. Qualche scorribanda ma un’imperdonabile palla persa (in coabitazione con
Puma e Luis) che da il “la” al 2-3. CAPITANO A FONDO CON TUTTA LA NAVE
PUMA 5: Entra nel finale per Fonzi e
riversa in campo tutta la sua grinta e la sua generosità, ma anche una
condizione non pronta per i cambi di rapidità che una partita così richiedeva.
Vicino al gol in un’occasione, si perde in troppi tocchi di palla e la sua
mancanza di ritmo partita e quindi di lucidità lo porta a non poter offrire
quel quid che potrebbe essere utile per la causa. Attualmente sembra un po’
“bollito”, ma nel post gara giura che dopo la maratona di Firenze tornerà in
piena forma. RI-BOLLITA
ROBY-SEBA 5: La coperta è corta, si,
ma lo staff tecnico sembra non raccapezzarsi tra assenze, infortuni, ruoli
avventurosi and so on. La squadra sembrava intimorita dal pressing di un
avversario grintoso ma modesto e non ha costruito che un paio di azioni vere in
tutta la partita, affidandosi a un non-gioco fatto di palle lunghe che, si sa,
non essergli congeniale. Urge intervento per ricaricare le pile, far ritrovare
entusiasmo, ritrovare serenità e vittorie. Anche se è presumibile che la
promozione dello scorso anno sia avvenuta in un girone piuttosto modesto, non
siamo nel gruppo B per caso: tutti uniti sapremo se saremo in grado di
recuperare e provare a salvarci, altrimenti torneremo da dove siamo venuti
senza fare drammi. CERCASI MIRACOLO
BONATE 5: Dopo le ultime uscite
c’era più entusiasmo, sembrava che la strada intrapresa fosse quella giusta e
bisognasse solo trovare un pizzico più di concentrazione e fortuna. Oggi ci
sono stati evidenti passi indietro. Il problema portiere è evidente, con
Vittorio spesso assente (e quando è presente non può fornire tutta la sicurezza
che ci ha regalato per anni) e Omarone proiettato nel gruppo B dopo che
sembrava inadatto a giocare nel gruppo D. In difesa si attende il ritorno al
top di Gozzi: nel frattempo Natali e Luis sono impiegati in copertura,
togliendo peso e incisività alla mediana (a con squadre fisiche come quelle che
troviamo sarebbe importantissimo poterli far giocare più alti), ma per il resto
non ci sono alternative.
Grande affollamento al centro e sulle fasce, ma, come detto, centrocampo troppo
leggero e sofferente. Inoltre gli acciacchi si moltiplicano e non permettono
una continuità di gioco necessaria per trovare il ritmo giusto in questa nuova
categoria.
Anche davanti la coperta è corta: con Visca e Pasta infortunati, Plati (ieri
assente) mai incisivo da centravanti, Bobo senza ritmo partita e Sandrel out
per trasferte di lavoro (proprio in un periodo in cui sembra essere in grande
forma) è dura mettere in difficoltà le difese avversarie. 22 gol fatti in 8
giornate (meno di tre a partita) ci valgono il peggior attacco del girone (e di
tutti i gruppi B).
E’ dentro di noi che dobbiamo trovare le risposte giuste alle domande che il
girone ci pone, è nel continuare a lavorare con impegno e determinazione che
dobbiamo costruire le prossime partite.
SIAMO ANCORA VIVI