E chi se lo sarebbe aspettato? Al terzo anno di militanza nel gruppo C il Bonate Sotto centra una storica promozione nel gruppo B, al termine di una stagione pazzesca, partita in sordina ma riempitasi, di volta in volta, di colori ed emozioni.
Per raccontarla al meglio, forse vale la pena di partire dalla “vigilia”, fatta di un primo campionato di gruppo C chiuso con una salvezza acciuffata all’ultima partita (anche grazie a un calendario che nel momento clou si è rivelato favorevole, quando ormai la situazione sembrava disperata) e di un secondo concluso con un ottimo crescendo che ha portato a un terzo posto a distanza siderale dalle due battistrada dopo un girone d’andata molto sofferto.
Per raccontarla al meglio, forse vale la pena di partire dalla “vigilia”, fatta di un primo campionato di gruppo C chiuso con una salvezza acciuffata all’ultima partita (anche grazie a un calendario che nel momento clou si è rivelato favorevole, quando ormai la situazione sembrava disperata) e di un secondo concluso con un ottimo crescendo che ha portato a un terzo posto a distanza siderale dalle due battistrada dopo un girone d’andata molto sofferto.
Su queste basi il Magnifico DS e Fac-Totum Sebastiano Vavassori con lo staff dirigenziale ha pianificato al meglio la nuova stagione 2013-2014 partendo da una campagna acquisti-cessioni che ha visto molte promesse ma pochi affari concreti, con l’arruolamento della Cresta di Filago alias Andrea Plati a fronte delle indisponibilità di massima manifestate da Michele Besana, Stefano Sangalli e Omar Rottoli.
Capitolo a parte per la “Legor del Ciapelì” Alessandro Crotti, convinto a rendersi disponibile per alcune sfide in caso di necessità. Questo è stato uno dei nostri punti di forza, la disponibilità mostrata da tutti: chi ha saputo offrire più tempo di quanto preventivato, chi ha investito nella causa bonatese tutte le energie anche quando erano da ricercare nel fondo del proprio cuore, chi ha saputo farsi trovare pronto nel momento in cui è stato chiamato in causa, chi ha masticato amaro dalla panchina senza polemizzare e sostenendo i propri compagni in campo.
La stagione parte senza proclami, solo con una gran voglia di tornare in campo e tornare ad assaggiare quella follia che questo gruppo sa creare, in campo, nello spogliatoio e nei momenti di festa o di delusione: il cambio di girone (praticamente tutto nuovo rispetto agli ultimi due campionati) offriva nuovi stimoli e tanta curiosità, ma l’inizio della stagione non sembra troppo incoraggiante, con una serie di amichevoli piuttosto imbarazzante e una “prima” steccata completamente sul sintetico Imiberg contro la non eccelsa Formaggi Arrigoni.
L’aria di coppa sembra dare ossigeno alla squadra che travolge con una prestazione superba i pari categoria dell’Endenna (che, peraltro, ha ottenuto un ottimo quarto posto nel nostro vecchio girone) e due giorni dopo con un immenso Manuel Natali batte una squadra mai incontrata prima, il Calcio Basella A, appena retrocesso dal gruppo B e che alla fine sarà vincitrice del girone a tre punti davanti a noi.
La vittoria per 6-4 sembra scacciare la brutta sconfitta della prima giornata e permettere di iniziare un nuovo campionato, ma il ritorno di coppa è da incubo: l’Endenna ci travolge con un 5-0 che non basta per completare la rimonta ma che inevitabilmente interroga Mister Maurinho sulla vera identità di questa squadra. La sfida di Cerreto, invece, ci restituisce un Bonate concreto e vincente, seppur senza brillare e la sfida interna con un’altra neopromossa, l’USO Sabbio B, sembra mettersi bene, con una prima frazione dominata e chiusa sul doppio vantaggio nonostante i molti errori sottoporta. Invece la ripresa ci regala un’amara sconfitta in rimonta e, nonostante il brillante pareggio di coppa contro il quotatissimo Mazzoleni Costruzioni, arriva un’altra bruciante sconfitta in rimonta sul campo dello scorbutico Bar Pane.
3 sconfitte nelle prime 5 giornate e una sola vittoria in tre gare di coppa non sono un inizio incoraggiante, ma il periodo nero non è ancora finito: arriva l’eliminazione dalla coppa (più che preventivabile) e la sconfitta interna contro un Oratorio Cologno Brina che desta un’ottima impressione.
6 partite, 6 punti: la media è da piena retrocessione, ma a questo punto succede qualcosa: la squadra comincia a giocare con serenità, quasi con spensieratezza. Aggiungete un Alesì che offre il suo ampio apporto e un Bomber Plati che si sblocca e firma un favoloso poker e il cocktail è pronto: travolgente vittoria a domicilio contro il San Paolo Apostolo B, su un campo dove si sono raccolte solo grandi amarezze.
L’appetito vien mangiando e il derby contro il quotato Oratorio Bonate Sopra è clamorosamente stravinto con un 8-2 che non ammette repliche, mentre la successiva trasferta contro l’OSG Dalmine, dopo un primo tempo al limite dell’inguardabile, porta tre pesantissimi punti in rimonta.
Zitti zitti ci si trova così nel mese di dicembre a tre vittorie consecutive e una classifica che comincia a farsi più affascinante, ma non è ancora finita: zampata nel finale di uno splendido “Pantera” Ivan (ennesima tripletta per lui) e un generoso Oratorio Cologno Wippo è battuto al San Giorgio mentre l’Oratorio Mozzanica A si arrende 3-2 a una doppietta di Visca e a un Vittorio superbo nel parare un rigore molto contestato. Le due gare casalinghe vinte con molta fatica sono il preambolo all’insidiosa trasferta contro la Virtus Trezzo B ma sullo splendido sintetico milanese il Bonate si esalta e gioca una delle partite migliori di sempre, annichilendo i validi padroni di casa con un 5-1 che non ammette repliche (ancor di più perché il punto dei locali arriva a tempo scaduto su rigore generoso).
L’andata si chiude con la settima vittoria consecutiva contro una mai doma
Pognanese, gara vinta con una grande prestazione corale, mentre il ritorno
inizia con un piccolo giallo: si gioca di nuovo contro la Pognanese (misteri
dei calendari CSI) sull’orrendo campo della Bassa e il Bonate non è in
giornata: giochiamo molto male, rimediando una sconfitta per 4-3 che pone fine
alla serie positiva di fine andata, ma pare che i locali abbiano schierato un
difensore appiedato dal giudice sportivo, quindi in posizione irregolare.
Il Reclamo esposto dalla dirigenza è accettato dal CSI che trasforma una brutta sconfitta in un vittoria per 3-0 a tavolino.
Sembra un segno divino, anche perché la settimana successiva travolgiamo l’Arrigoni Formaggi vendicando la sconfitta dell’andata, con sei gol e altrettanti legni centrati, portandoci a nove vittorie consecutive e volando in testa alla classifica per la prima volta in stagione, ma la terza di ritorno ci offre un amaro risveglio: sul campo pesante del Calcio Basella A, una soleggiata domenica mattina, partiamo malissimo andando sotto per 0-4, rimontando fino al 4-4 ma nel finale dobbiamo soccombere per 7-4.
Da questo momento con i basellesi e l’Oratorio Cologno Brina sarà una lotta punto su punto fino alla fine, anche se già la settimana successiva c’è il rischio di crollare, quando un altro avvio schock porta il Cerreto, fanalino di coda, in quadruplo vantaggio esterno dopo 15 minuti di gioco.
Ma il Bonate in campo reagisce, soffre, lotta, ringhia, sbaglia, cade e si rialza: rimonta fino al 4-4, torna sotto due volte e due volte rimonta e nell’infinito recupero ecco il bolide di Luis che fa esplodere il San Giorgio, per una delle vittorie più epiche di sempre.
Bonate risorto? Macchè, c’è ancora da soffrire, visto che la settimana successiva arriva il primo pareggio stagionale in campionato ma è un 3-3 amaro sul terreno dell’USO Sabbio, punto acciuffato all’ultimo respiro su autorete sfortunata e dopo essere stati sotto per quasi tutta la gara contro un avversario per niente irresistibile.
Sembra un momento poco propizio e il calendario non permette svarioni, ma il Bonate trova sette giorni da leoni, travolgendo il solitamente ostico Bar Pane con un netto 6-1 che permette di ritornare al primo posto e poi espugnando per 3-1 il campo dell’Oratorio Cologno Brina, nel big match tra le due capolista.
Primi solitari con tre punti di vantaggio e un calendario favorevole (6 squadre da affrontare con le quali all’andata furono solo vittorie), sembra fin troppo facile, un campionato già in mano, ma per il Pazzo Bonate non può essere tutto così semplice: nonostante le raccomandazioni di Mister Maurinho a tenere altissima la concentrazione, ecco infatti arrivare il momento più nero della stagione, con un punto conquistato in tre partite (di cui due casalinghe e altrettante sconfitte).
Si comincia con una prestazione sconcertante contro il San Paolo Apostolo B che mette a ferro e fuoco il San Giorgio per 5-3, mentre un infuocato derby vede un 3-3 amaro sul terreno dell’Oratorio Bonate Sopra, amaro perché sul 3-1 sembrava fatta, ma un paio di distrazioni di troppo sono costate una beffa atroce. L’ultimo incubo è la sfida interna contro l’OSG Dalmine, che mostra un Bonate distratto e con poca benzina: finisce con un 8-5 per gli ospiti, bravi a correre tutta la partita mentre noi sembriamo sfaldarci senza rimedio.
Il sogno pare svanire in un brusco risveglio, ma la pausa pasquale sembra riuscire a ricaricare le pile, anche perché le avversarie dirette sembrano non voler sfruttare le nostre amnesie, in un’incredibile sfida a “Ciàpa no”, e così le ultime tre giornate diventano decisive, tre sfide da vincere a tutti i costi, tre finali da portare a casa, tre partite nelle quali sputare sul campo tutta l’anima possibile.
E il Bonate, il pazzo Bonate, l’assurdo Bonate, risponde PRESENTE!
Si comincia con la trasferta sul campo-talismano di Cologno, contro il Wippo alla disperata ricerca di punti salvezza e dopo un primo tempo bloccato e uno svantaggio a inizio ripresa ecco la reazione che cambia l’inerzia di un’intera stagione, con la rimonta e il 4-1 che rilancia le nostre ambizioni, ora secondi in solitaria, causa la sconfitta dell’altra colognese nello scontro al vertice, e con il destino nelle nostre mani.
La seconda trasferta consecutiva sul campo di Mozzanica presenta diverse insidie, a cominciare dal campo pesante e poco congeniale al nostro gioco, fino alla voglia di salvezza (e di rivincita…) dei padroni di casa, ma, sotto 0-3 dopo pochi minuti e in piena confusione, sappiamo reagire e rimontare fino al 4-3 e dopo aver subito il pareggio, stringiamo i denti e vinciamo con una zampata di Visca da sottomisura a una manciata di secondi dal termine per un 5-4 che è l’antipasto della festa.
Ma per banchettare al meglio manca un ostacolo, difficile, delicato, da affrontare al meglio.
Ecco, è questo il momento in cui i campioni vengono fuori, il momento in cui un gruppo decide di dimostrare qual è la differenza tra una soddisfazione misera e una vera vittoria, fatta di fatica, impegno, sudore, sacrificio, ma anche divertimento, follia, sorriso, leggerezza.
E così l’ultimo ostacolo, la Virtus Trezzo B viene spazzata via dalla determinazione di una squadra che vuole diventare grande: è un 7-3 che fa scatenare la festa per una stagione folle, grandiosa, con un finale inaspettato. E la festa è appena cominciata!!!
Complimenti a tutti i protagonisti di questa grandiosa cavalcata e una menzione speciale per Mister Mauro “Maurinho” Sala, capace di reggere da solo l’intera, faticosa, stagione, spalleggiato solo saltuariamente dal solito generoso Alessandro “Sandrel” Brembilla. Due parole anche per Giulio Pedruzzi, sempre presente, o quasi, a regalare le sue perle del martedì (mitigate dai lauti banchetti offerti con proterva costanza…) e ad offrire tempo e passione per un progetto che ha creato anche lui, tanti anni fa: penso che questo traguardo sia per lui, e per coloro che ci sono dal primo anno fatto di sonore bastonate e poche soddisfazioni, il coronamento di un sogno che sembrava irraggiungibile per quegli eroici pionieri.
Il grande merito di questo gruppo, di questo sogno che ormai è diventato realtà concreta, è quello di essere sempre riuscito a crescere, anno dopo anno, con calma, impegno e competenza, senza mai snaturare il progetto, senza fare il classico “passo più lungo della gamba”, migliorando a livello tecnico e umano.
Ogni traguardo raggiunto è una nuova partenza: questo è sempre stato un mantra di questa realtà e così bisogna cominciare da subito a lavorare per preparare al meglio la prossima stagione che si annuncia come in assoluto la più difficile vissuta finora. Ma prima viene il momento della festa, del degenero, della follia, della sana ignoranza, dall’assurdità di un sogno che ha preso consistenza e lascia ora spazio ad altri, meravigliosi, sogni.
“Si dia inizio alla festa, vino e cibo a volontà: in tal modo al vincente Bonate, grande Onore si farà!!!”
GRAZIE A TUTTI!
Il Reclamo esposto dalla dirigenza è accettato dal CSI che trasforma una brutta sconfitta in un vittoria per 3-0 a tavolino.
Sembra un segno divino, anche perché la settimana successiva travolgiamo l’Arrigoni Formaggi vendicando la sconfitta dell’andata, con sei gol e altrettanti legni centrati, portandoci a nove vittorie consecutive e volando in testa alla classifica per la prima volta in stagione, ma la terza di ritorno ci offre un amaro risveglio: sul campo pesante del Calcio Basella A, una soleggiata domenica mattina, partiamo malissimo andando sotto per 0-4, rimontando fino al 4-4 ma nel finale dobbiamo soccombere per 7-4.
Da questo momento con i basellesi e l’Oratorio Cologno Brina sarà una lotta punto su punto fino alla fine, anche se già la settimana successiva c’è il rischio di crollare, quando un altro avvio schock porta il Cerreto, fanalino di coda, in quadruplo vantaggio esterno dopo 15 minuti di gioco.
Ma il Bonate in campo reagisce, soffre, lotta, ringhia, sbaglia, cade e si rialza: rimonta fino al 4-4, torna sotto due volte e due volte rimonta e nell’infinito recupero ecco il bolide di Luis che fa esplodere il San Giorgio, per una delle vittorie più epiche di sempre.
Bonate risorto? Macchè, c’è ancora da soffrire, visto che la settimana successiva arriva il primo pareggio stagionale in campionato ma è un 3-3 amaro sul terreno dell’USO Sabbio, punto acciuffato all’ultimo respiro su autorete sfortunata e dopo essere stati sotto per quasi tutta la gara contro un avversario per niente irresistibile.
Sembra un momento poco propizio e il calendario non permette svarioni, ma il Bonate trova sette giorni da leoni, travolgendo il solitamente ostico Bar Pane con un netto 6-1 che permette di ritornare al primo posto e poi espugnando per 3-1 il campo dell’Oratorio Cologno Brina, nel big match tra le due capolista.
Primi solitari con tre punti di vantaggio e un calendario favorevole (6 squadre da affrontare con le quali all’andata furono solo vittorie), sembra fin troppo facile, un campionato già in mano, ma per il Pazzo Bonate non può essere tutto così semplice: nonostante le raccomandazioni di Mister Maurinho a tenere altissima la concentrazione, ecco infatti arrivare il momento più nero della stagione, con un punto conquistato in tre partite (di cui due casalinghe e altrettante sconfitte).
Si comincia con una prestazione sconcertante contro il San Paolo Apostolo B che mette a ferro e fuoco il San Giorgio per 5-3, mentre un infuocato derby vede un 3-3 amaro sul terreno dell’Oratorio Bonate Sopra, amaro perché sul 3-1 sembrava fatta, ma un paio di distrazioni di troppo sono costate una beffa atroce. L’ultimo incubo è la sfida interna contro l’OSG Dalmine, che mostra un Bonate distratto e con poca benzina: finisce con un 8-5 per gli ospiti, bravi a correre tutta la partita mentre noi sembriamo sfaldarci senza rimedio.
Il sogno pare svanire in un brusco risveglio, ma la pausa pasquale sembra riuscire a ricaricare le pile, anche perché le avversarie dirette sembrano non voler sfruttare le nostre amnesie, in un’incredibile sfida a “Ciàpa no”, e così le ultime tre giornate diventano decisive, tre sfide da vincere a tutti i costi, tre finali da portare a casa, tre partite nelle quali sputare sul campo tutta l’anima possibile.
E il Bonate, il pazzo Bonate, l’assurdo Bonate, risponde PRESENTE!
Si comincia con la trasferta sul campo-talismano di Cologno, contro il Wippo alla disperata ricerca di punti salvezza e dopo un primo tempo bloccato e uno svantaggio a inizio ripresa ecco la reazione che cambia l’inerzia di un’intera stagione, con la rimonta e il 4-1 che rilancia le nostre ambizioni, ora secondi in solitaria, causa la sconfitta dell’altra colognese nello scontro al vertice, e con il destino nelle nostre mani.
La seconda trasferta consecutiva sul campo di Mozzanica presenta diverse insidie, a cominciare dal campo pesante e poco congeniale al nostro gioco, fino alla voglia di salvezza (e di rivincita…) dei padroni di casa, ma, sotto 0-3 dopo pochi minuti e in piena confusione, sappiamo reagire e rimontare fino al 4-3 e dopo aver subito il pareggio, stringiamo i denti e vinciamo con una zampata di Visca da sottomisura a una manciata di secondi dal termine per un 5-4 che è l’antipasto della festa.
Ma per banchettare al meglio manca un ostacolo, difficile, delicato, da affrontare al meglio.
Ecco, è questo il momento in cui i campioni vengono fuori, il momento in cui un gruppo decide di dimostrare qual è la differenza tra una soddisfazione misera e una vera vittoria, fatta di fatica, impegno, sudore, sacrificio, ma anche divertimento, follia, sorriso, leggerezza.
E così l’ultimo ostacolo, la Virtus Trezzo B viene spazzata via dalla determinazione di una squadra che vuole diventare grande: è un 7-3 che fa scatenare la festa per una stagione folle, grandiosa, con un finale inaspettato. E la festa è appena cominciata!!!
Complimenti a tutti i protagonisti di questa grandiosa cavalcata e una menzione speciale per Mister Mauro “Maurinho” Sala, capace di reggere da solo l’intera, faticosa, stagione, spalleggiato solo saltuariamente dal solito generoso Alessandro “Sandrel” Brembilla. Due parole anche per Giulio Pedruzzi, sempre presente, o quasi, a regalare le sue perle del martedì (mitigate dai lauti banchetti offerti con proterva costanza…) e ad offrire tempo e passione per un progetto che ha creato anche lui, tanti anni fa: penso che questo traguardo sia per lui, e per coloro che ci sono dal primo anno fatto di sonore bastonate e poche soddisfazioni, il coronamento di un sogno che sembrava irraggiungibile per quegli eroici pionieri.
Il grande merito di questo gruppo, di questo sogno che ormai è diventato realtà concreta, è quello di essere sempre riuscito a crescere, anno dopo anno, con calma, impegno e competenza, senza mai snaturare il progetto, senza fare il classico “passo più lungo della gamba”, migliorando a livello tecnico e umano.
Ogni traguardo raggiunto è una nuova partenza: questo è sempre stato un mantra di questa realtà e così bisogna cominciare da subito a lavorare per preparare al meglio la prossima stagione che si annuncia come in assoluto la più difficile vissuta finora. Ma prima viene il momento della festa, del degenero, della follia, della sana ignoranza, dall’assurdità di un sogno che ha preso consistenza e lascia ora spazio ad altri, meravigliosi, sogni.
“Si dia inizio alla festa, vino e cibo a volontà: in tal modo al vincente Bonate, grande Onore si farà!!!”
GRAZIE A TUTTI!